Timida Speranza del Lecce, possibile il salto di categoria per Bari e gallipoli

Un cordiale ben ritrovati nella rubrica sportiva di Angelo Scazzi su www.DomenicoZizzo.com, dedicata al week-end calcistico del 21 e 22 marzo 2009.

Nella decima giornata di ritorno della massima serie, continua dal Massimino di Catania, nell’anticipo delle 18.00 di sabato, la caduta libera della Lazio. I bianco-celesti, dopo la debacle interna all’Olimpico di Roma col Chievo, rimediano la seconda sconfitta consecutiva con i rosso-azzurri siciliani per 1-0. Il goal partita veniva realizzato da Paolucci e la Lazio sbagliava un penalty con Pandev.

Alle 20.30 sempre di sabato, la Juve all’Olimpico di Roma, batte i giallo-rossi locali per 4-1, dopo una partita perfetta degli uomini di Ranieri. I piemontesi hanno interpretato ottimamente la gara mentalmente, fisicamente e tatticamente. I bianco-neri non hanno corso nessun rischio in difesa. L’unico break della retroguardia ospite si è avuto col goal del momentaneo pareggio romanista, avvenuto in mischia, di Loria dopo un calcio piazzato. La Juve ha messo in cassaforte il risultato con una doppietta di Iaquinta, un goal di testa di Melberg e con una prodezza balistica di Nedved. La Roma con questo passo falso può dire addio ai sogni di gloria, ossia può dimenticare la qualificazione in champions. Per la squadra capitolina in questa stagione c’è la magra consolazione di un possibile accesso in UEFA. Per la signora invece, continua la rincorsa all’Inter, nel tentativo di scucire il titolo iridato ai nero-azzurri.

A proposito dell‘Inter, nel pomeriggio di domenica al Meazza di Milano, non molla niente all’inseguitrice diretta e batte in goleada la Reggina. Le reti della capolista venivano messe a segno da Cambiasso nel primo tempo, e da una doppietta di Ibra. Lo svedese realizzava un goal per tempo con la prima realizzazione dal dischetto. Il goal di Cambiasso però, andava annullato per un netto off-side dello stesso calciatore nero azzurro.

Il Milan non va oltre il pari col Napoli; al San Paolo i partenopei recriminano per un goal regolare annullato.

Con questi verdetti dei campi, in testa alla classifica non cambia nulla. L’Inter è sempre in fuga a +7 dalla Juve e a +14 dai cugini del Milan.

Continuiamo la nostra rubrica sportiva su www.DomenicoZizzo.com trattando la coda alla classifica, dove per il Lecce è ancora bufera, con l’ennesima direzione di gara a danno dei salentini. In questa puntata della fiction “Sviste arbitrali ai danni dei salentini” il club salentino recrimina su due penalty netti, non fischiati dal signor Celi. Nella battaglia della decima di ritorno i giallo-rossi non vanno oltre il pari, per 2-2, nella sfida casalinga contro gli orobici dell’Atalanta. Questo match era annoverato alla vigilia come una delle battaglie da vincere, per poi vincere la guerra dei locali, ossia il taglio del traguardo della salvezza. Nel calcio però, si sa, le partite da vincere a tutti i costi, è meglio non perderle e alla fine ai pugliesi è andata bene così. Il pareggio, che sino a ieri poteva avere il sapore della sconfitta, per i salentini alla fine della gara ha significato aggancio al Toro e distanza accorciata dal Bologna. In sintesi, per i locali la salvezza è ora a -2. Infatti, tutte le dirette concorrenti, tranne il Chievo, vittorioso col Palermo, hanno perso. Il paziente Lecce non è ancora guarito. Le cure del nuovo medico De Canio non hanno ancora prodotto gli effetti desiderati. Il Lecce soffre ancora, a causa degli errori difensivi della propria retroguardia. I salentini non riescono proprio a scrollarsi di dosso l’assillo psicologico di dovere vincere a tutti i costi le sfide casalinghe e non giocano in tranquillità, sbagliando le cose basilari del calcio. Forse comunque è ancora troppo presto per potere vedere le migliorie apportate da mister De Canio, anche se il materano sembra avere dato una nuova impronta ai giallo-rossi. Sulla carta, sembra che il neo mister voglia far giocare ogni calciatore nel suo ruolo naturale; questa cosa purtroppo difficilmente succedeva con Beretta; con l’ex allenatore, infatti, spesso è volentieri i giocatori venivano impiegati fuori ruolo. Col mister milanese eravamo abituati a vedere la punta Papadopulos fare il terzino, il centrocampista Zanchetta fare il fantasista ecc. Se per Beretta, il cambio innaturale di ruolo dei suoi uomini, era stato nella sua avventura sulla panca del Siena, dove ad esempio il centrocampista Carcia faceva sempre il trequartista, il suo punto di forza, a Lecce, il suo non dare punti di riferimento agli avversari, è stato una debolezza e la causa del suo esonero. Il Lecce è ancora vittima di una sorta di voglia di strafare, di vincere a tutti i costi. Questo pensiero asfissiante è la causa di tutti i goal subiti. Tutte le segnature subite dai salentini, sono delle fotocopie. La difesa giallo-rossa, catapultata in avanti per passare in vantaggio, viene sempre infilata in contropiede. Lo stesso è accaduto con l’Atalanta.

Il match dei locali cominciava nel migliore dei modi, con il Lecce che sembrava poter gestire la situazione. Al primo affondo, i ragazzi di De Canio passavano. Al 10′ minuto, un ottimo fraseggio sull’asse Caserta – Castillo dava il vantaggio al Lecce, con Caserta che insaccava alle spalle di Consigli. L’Atalanta si faceva viva con un’azione personale di Valdes. Il cileno si beveva la difesa salentina e col sinistro, a Benussi battuto, colpiva la traversa. Sulla respinta, il portiere del Lecce salvava il risultato su Guarente. Il centrocampista bergamasco, dopo la deviazione dell’estremo locale, buttava alle ortiche una facile occasione, con la difesa salentina che liberava. Questo era il preludio al goal ospite. Al 29’ Padoin, servito da Floccari, ristabiliva la situazione di parità. Nella circostanza, la solita dormita della retroguardia giallo-rossa lasciava l’orobico solo dinanzi a Benussi, che nulla poteva sul bolide del centrocampista. L’Atalanta dopo il pari addormentava la prestazione dei locali e andava vicino al vantaggio con una girata di Floccari al 42’. La ripresa ricominciava con una conclusione di Caserta, da fuori area, che per poco non sorprendeva Consigli. Nella circostanza il portiere ospite si salvava in estremis. Al  50′ minuto l’Atalanta passava ancora con Padoin, ancora dopo una dormita della difesa locale. Al Lecce lo svantaggio subìto aveva l’effetto di una doccia fredda e per venti minuti i salentini non riuscivano a impenzierire gli ospiti. Al 70’, si riaccendeva il match, Ardito serviva in area Castillo smarcato. La punta locale veniva atterrato da Pellegrino, ma Celi non concedeva ai salentini un penalty netto. Il direttore di gara, non solo non dava il rigore ai giallo-rossi , ma allontenava anche il medico legale del Lecce, Palaia, senza alcuna evidente ragione. All’80’ minuto il Lecce andava vicino al pari con Papadopulos di testa, dopo un calcio piazzato di Caserta. Nella circostanza, il portiere ospite realizzava un miracolo sul greco. All’83’ minuto Papadopulos, in area orobica, veniva steso ancora da Pellegrini, dopo un lancio di Giacomazzi. Anche in tale circostanza il rigore era netto per tutti, ma non per Celi, che peccava di protagonismo allontanando dalla panchina pure De Canio. Senza il mister, il Lecce buttava il cuore oltre l’ostacolo, alla ricerca del meritato pareggio. All’85′ minuto Castillo, servito da Papavaigo, sparava alto sopra la traversa a porta vuota. Due minuti più tardi, Zanchetta, appena entrato, su punizione esaltava le doti di Consigli, che deviava la minaccia in corner. Al 90′ Caserta si procurava un penalty, per fallo di mano in area di Manfredini. Questa volta Celi, dopo una disastrosa direzione di gara, salvava il salvabile e concedeva il rigore ai locali. Dagli undici metri Caserta trasformava, spiazzando Consigli.

Il pari dei salentini vale un punto, ma ha il sapore di una vittoria. Infatti, grazie ai passi falsi casalinghi di Torino e Bologna, rispettivamente con Cagliari e Sampdoria, ora è a -2 dalla posizione salvezza, occupata dai felsinei, ed è al pari del Toro. Ora, il neo mister del Lecce ha 15 giorni per inculcare meglio ai suoi ragazzi i nuovi schemi. La sosta è dovuta per gli impegni della nazionale. Ai salentini serve un’iniezione di fiducia e di ottimismo e nella prossima sfida del 5 aprile, vi è una ghiotta occasione. Al Meazza ci sarà Milan-Lecce. In quella circostanza il Lecce dovrà tentare limpresa. La situazione precaria di classifica dei pugliesi, non permette ai salentini di guardare in faccia a nessuno; i giallo-rossi contro qualsiasi avversario devono tentare, sempre e comunque, la via del successo.

In B continua la fuga del Bari, con ormai un piede in A. Il Bari è a +6 dal Livorno. Se il Bari arriva a fine torneo primo, o nella peggiore delle ipotesi secondo, è promosso in A senza spareggi. Nel recente match il Bari ha battuto il Cittadella.

Il Gallipoli, battendo il Pescara per 4-1, in C1 è sempre in testa a +2 dal Crotone secondo. Gli ionici sono vicini all’impresa. La serie B è alle porte.

Anche per questa puntata della rubrica sportiva di Angelo Scazzi su www.DomenicoZizzo.com è quanto, arrivederci al prossimo appuntamento.

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