Terminata la prima esperienza con la grafica 3d, modellando un gladio romano.
Sono finalmente giunto al termine di questo primo approccio alla grafica 3d, modellando un oggetto relativamente semplice. Ho utilizzato una immagine di riferimento, realizzata da un collage di più immagini prese dalla rete e unite insieme.
Successivamente, ho ragionato su come realizzare il modello vero e proprio; esso è stato suddiviso in più mesh o “pezzi”, il cui elenco è visibile nella immagine sottostante, che devono essere poi rinominati in modo adeguato. Ho scelto questo metodo, invece di iniziare da un unico “blocco” da modificare, in quanto avrebbe richiesto un lavoro ancor più complesso di quanto già fatto.
Ho lavorato sulle singole parti per far “combaciare” le loro forme, con quelle rappresentate nell’immagine di riferimento, facendo attenzione a come muovere, scalare e a volte ruotare i vertici dei modelli 3d.
La “lama” è stata ottenuta partendo da un cubo o “box”, il quale è stato “appiattito” e poi “sezionato” per avere a disposizione un numero adeguato di vertici per riprodurre la forma in maniera abbastanza dettagliata e precisa.
Il gladio romano è composto da più parti per semplificare il lavoro.
Per la “guardia” ho utilizzato invece una sfera, che ho poi tagliato a metà e ancora “appiattito”, perché risultasse avere una forma più ellissoidale. Ho provveduto infine a spostare qualche vertice, così da avere una prima sezione meno tondeggiante e rispettosa di quanto visibile nella immagine di riferimento.
L’elsa o impugnatura è stata ricavata da un semplice cilindro, anch’esso appiattito per essere più fedele alla forma reale. Ho aggiunto poi le ondulazioni, che nella immagine di riferimento sono realizzate in modo approssimativo.
Anche per quanto riguarda il “pomello”, ho usato un cilindro che ho poi “accorciato” e “appiattito” di molto.
Il passo finale è stato quello di colorare i vertici dei vari modelli, scegliendo dei colori adeguati alla situazione.
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