L’ennesima Domenica da dimenticare per il Lecce

Un cordiale ben ritrovati nella rubrica sportiva di angelo Scazzi su www.DomenicoZizzo.com, dedicata al week-end calcistico del 7 e 8 marzo 2009. Questo fine settimana sportivo è molto importante, perché arriva alla vigilia dell’impegno in Champion League di Inter, Juve e Roma rispettivamente contro Manchester, Chelsea e Arsenal. Per questo motivo Roma, Inter e Juve hanno anticipato a sabato i propri impegni di campionato.

Nella giornata numero otto di ritorno della massima serie, riprende dal Marassi di Genova, nell’anticipo delle 18 di sabato, la fuga solitaria dell’Inter verso la leadersheap definitiva. Sullo stesso palcoscenico della debacle nero-azzurra infrasettimanale di mercoled in coppa Italia, dove l’Inter aveva preso 3 schiaffi dai doriani di Cassano & company, i ragazzi di Mourinho con 2 goal, uno per tempo, archiviano la pratica Genoa. Con questa vittoria i nero-azzurri azzittiscono le critiche sollevate in settimana. Le reti sono state realizzate da Ibra al 5′ del primo tempo, con un pallonetto e da Balotelli, nella ripresa, in mischia.

Alle 16, sempre di sabato, la Roma all’Olimpico impatta con l’Udinese per 1-1 dopo essere stata in svantaggio per quasi tutto il match. Al goal di testa di Felipe rispondeva con una caparbia azione solitaria Vucinic.

Nell’anticipo delle 20,30 all’olimpico di Torino, la Juve si aggiudica il derby della mole, battendo per 1-0 i cugini del Toro. Match winner della sfida è stato Chiellini di testa, dopo un calcio piazzato.

Il Milan ritorna, dopo le ultime batoste, il diavolo che vuole il suo patron Berlusconi. Dopo la clamorosa eliminazione in UEFA col Werder Brema e dopo la sconfitta di Genova ad opera della Samp in campionato, domenica scorsa i rosso-neri vincono, e finalmente convincono, a San Siro con l’Atalanta, con un pesante 3-0. La vittoria dei milanisti ha la sola firma di super Pippo Inzaghi, autore di una tripletta.

Alla luce dei risultati, in testa alla classifica non cambia nulla. L’Inter è sempre in fuga a +7 dalla Juve e a +12 dai cugini del Milan.

Passiamo con la nostra rubrica sportiva in coda alla classifica, dove continua il momentaccio del Lecce, che nello spareggio salvezza con la Reggina, non va oltre il pari. La squadra salentina, per quel che concerne le gare dentro le proprie mura, sembra essere vittima di un incantesimo. Infatti i salentini non vincono in casa, ormai da troppo tempo (4 mesi), dalla storica vittoria col Cagliari. Se in trasferta il Lecce è almeno vivo, anche se poi alla fine dei match esce sconfitto, nelle gare casalinghe siamo alle solite. I giallo-rossi al Via del Mare scendono in campo senza stimoli, tesi oltre misura e impacciati. Dal punto di vista del gioco poi, i salentini sono in balia delle onde, con una sorta di continua vulnerabilità in difesa. Il Lecce in casa non è in grado di imporre le proprie trame. La senzazione che ha chi osserva il Lecce al Via del Mare, è uno scoramento oltre misura della squadra, come se i salentini siano già retrocessi da tempo. Eppure se si osserva la graduatoria il Lecce è distante dalla zona salvezza soltanto 1 punto e quando mancano ancora 11 partite è un margine recuperabilissimo. Il Lecce deve rialzarsi e deve tornare a combattere. La squadra salentina nelle ultime 5 partite ha subito 4 sconfitte oltre il pari odierno intascando 9 goal subiti e non realizzandone neanche uno. Quello che manca ai salentini sembra essere un po’ di serenità. La squadra pugliese dovrebbe andarsene, a nostro avviso, in ritiro, lontano dal clima ostile che si respira in città, dove i tifosi sono ormai in piena contestazione, e chiedono a gran voce le dimissioni o l’esonero dell’allenatore. Gli addetti ai lavori, oltre ai tifosi stessi, dicono che serve uno scossone. Per scossone in gerco calcistico si intende il cambio della guida tecnica e quindi il cambio di Beretta. A un possibile cambio di Beretta però non deve fare fede il match casalingo con la Reggina; per i calabresi, ultimi in classifica, la trasferta di Lecce era una sorta di ultima spiaggia e i granata hanno dato il massimo per non perdere la speranza della salvezza. Che al Via del Mare non fosse una partita semplice per i locali, lo si capiva dall’inizio arrembante dei reggini che sfioravano il goal, al 2′ della prima frazione di gara, con Sestu che esaltava le doti del numero uno locale Rosati, in campo al posto di Benussi, seduto in panca dopo le ultime papere. La Reggina sembrava padrona del campo e dieci minuti più tardi, un salvataggio sulla linea di Schiavi su tiro di Corradi negava la gioia del goal ai calabresi. Sino al 15′ del primo tempo, la Reggina continuava il suo sterile assedio con le conclusioni di Cozza e Brienza che finivano o fuori bersaglio, o miracolosamente neutralizzate da Rosati. Ma il Lecce non stava solo a guardare e in qualche occasione, specie sul finire di frazione, si presentava dalle parti del portiere ospite Puggioni, con Castillo che non riusciva a mettere il pallone nel sacco.

La ripresa riprendeva con la Reggina che buttava il cuore oltre l’ostacolo. I calabresi sbagliavano facili occasioni con Brienza, al 10′, e Cozza, al 15′, sempre della ripresa. In entrambe le occasioni il pallone finiva sopra la traversa, a Rosati battuto. Dal 20′ in poi, grazie anche alla spinta del neo entrato Basta, in campo c’era solo il Lecce. I salentini per 15 minuti sfioravano il goal in diverse circostanze. Al 21′, sempre del secondo tempo, Zanchetta su punizione chiamava Puggioni al miracolo e sulla respinta il Tir sparava a lato. Anche Basta, alcuni minuti dopo, ci provava da fuori area, ma il portierone granata deviava in corner. Al festival dei goal mancati dal Lecce partecipava anche Munari, con Puggioni sempre pronto a sventare l’insidia. Intorno al 40′ la Reggina rientrava di nuovo in partita, con un errore di Corradi a porta vuota. In questa occasione Corradi peccava di egoismo e preferiva il tiro al passaggio a Cozza super-smarcato, con Rosati ormai fuori causa. Il match si chiudeva con un goal regolare annullato a Caserta, per off-side, dopo un azione personale di Papadopulos. Al triplice fischio di Gava i tifosi salentini contestavano Beretta e chiedevano le dimissioni o l’esonero. Alla salvezza bisogna crederci, è ancora possibile, il Lecce è solo a –1; ora il Lecce deve provare a conquistare i 3 punti, domenica prossima in trasferta, all’ex Favorita di Palermo. Prima di quella sfida, la dirigenza deve però sciogliere il nodo della guida tecnica. Il presidente Semeraro deve decidere se continuare a fidarsi di Beretta o esonerarlo. I possibili sostituti di Beretta potrebbero essere: Papadopulo, De Canio, Cavasin.

Passiamo infine con la rubrica sportiva a trattare la serie B, nella quale il cinico Bari vince sul neutro di Modena per 3-1 col Sassuolo e ritrova la vetta della classifica, in solitudine col Livorno, a 2 lunghezze di distanza.

In prima divisione vi è stato un turno di riposo.

Per questo lunedì è tutto, vi diamo appuntamento alla settimana prossima con la rubrica sportiva di Angelo Scazzi su www.DomenicoZizzo.com.

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