Primo giorno su Kloghes

I racconti che ho ascoltato da chi è stato prima di me su questo pianeta non rendono affatto giustizia; neppure un abile telecronista riuscirebbe a descrivere il caos e l’aria carica di vita che pervade la città dello spazioporto principale.

Anche questa si trova all’interno di un complesso di caverne enormi, tanto che all’interno possono volare le vetture e i piccoli flyer monoposto. La caverna è illuminata da mille insegne olografiche e da potenti luci al neon, anche di giorno, dato che non esistono pozzi che comunicano con l’esterno. Gran parte della città è stata costruita partendo dalla caverna centrale, per poi espandersi nei mille cunicoli e grotte laterali che da essa dipartono. La zona dove dovrò andare io è una profonda grotta cieca con un pozzo largo pochi metri e profondo centoventi, che s’affaccia in un rialzo del terreno.

Subito ho raggiunto la fermata del mezzo pubblico che mi porta al mio palazzo, nel quale trascorrerò qualche mese, per poter mettere da parte una discreta somma e trasferirmi in qualche città più “movimentata”. Ancora non sono riuscito a trovare qualcosa che mi soddisfi; mi sa che dovrò accontentarmi, almeno per ora….

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