La fotografia di danza, e più in generale quella di teatro, rappresentano una sfida per ogni fotografo, in quanto gli errori sono possibili ad ogni scatto. Ciò non significa che anche un semplice appassionato alle prime armi non possa ottenere delle buone fotografie di un balletto, tutt'altro! L'importante è seguire delle regole di base.
Prima di ogni altra cosa, l'uso del flash va assolutamente evitato durante gli spettacoli; esso infatti potrebbe infastidire l'esecuzione dei ballerini e gli stessi spettatori, e poi il flash sovrasta le luci di scena che fanno parte anch'esse dello spettacolo e della scenografia.
Per questo motivo, nella fotografia di danza si utilizzano sempre pellicole o impostazioni della fotocamera molto sensibili (800 – 1600 ISO), sia in bianco e nero che a colori e mai diapositive, incapaci di tollerare i contrasti esasperati, prodotti dalle luci di scena. Questi valori si ISO permettono di utilizzare tempi d'otturazione abbastanza brevi (1/125 sec), sufficienti per bloccare i movimenti dei danzatori.
Anche gli automatismi di esposizione andrebbero disattivati, in quanto possono portare il fotografo a compiere errori di valutazione della luce. Il discorso non cambia anche avendo a disposizione una fotocamera reflex con sistema di lettura esposimetrica a zona: le loro prestazioni sono buone solo in presenza di luce normale, mentre in situazioni di luce mutevole non sono affatto affidabili. Va quindi preferita la classica lettura a spot o a prevalenza centrale, effettuando la rilevazione sul viso dei danzatori o sul pavimento.
Con una pellicola o le impostazioni a 1600 ISO (con una scenografia "normale"), la coppia tempo-diaframma ideale sarà di 1/125 sec a f/4. Con le pellicole negative invece, si può contare sulla grande latitudine d'esposizione che le contraddistingue, essendo capaci di sopportare sovraesposizioni e sottoesposizioni anche di 2-3 EV.
In presenza di scenografie senza colori sgargianti o particolari, si può sempre ricorrere a un negativo BN, avendo la possibilità di spingere oltre il trattamento e la personalizzazione della stampa. Altrimenti si può sempre usare una pellicola a colori, sempre di alta sensibilità: le inevitabili dominanti cromatiche delle luci artificiali del palco, si possono correggere tramite un qualsiasi stampatore in gamba.
Finiamo parlando delle ottiche: se si può stare vicini al palco, magari durante le prove, si può uusare il classico 50mm, altrimenti sarà necessario un teleobiettivo, magari un telezoom luminoso, ma con una pellicola e le impostazioni ISO a 3200, anche un 70-210mm con f/4-5,6 andrà benissimo.
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