Ho creato questi versi stanotte, così di getto, ma non ne ho capito il significato, almeno per i primi.
Impetuose correnti d'aria scavano fenditure sedentarie,
nei vicoli desolati.
Bruttezza errabonda si attacca alla musica,
in tempi di fioca pace marcescente.
Chi vuole, ottiene,
e tutti gli altri stan a guardare,
inebetiti dall'insuccesso nei loro cuori, che tutto attace.
E' silenzioso, tutto intorno,
mentre il cervo saggia la fresca erbetta di primavera,
e il lupo in agguato attende.
Il momento è propizio, mi volta le spalle;
se svelto son, e lesto,
in un momento sarà mio,
e mai più non vedrà.
La morte giunge inattesa,
chi mai può volerla,
eppure taluni la desìano e l'invocano impazienti.
Ma lei sola decide e prende,
nessuno lo può stabilire, senonché tutti le sono prede.
Spero che questi versi non siano troppo angusti e che li prenderete per quelli che sono, ovvero semplici versi oscuri scritti in una notte d'insonnia.
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