La fotografia notturna va fatta senza fretta

La fotografia notturna differisce molto da quella eseguita alla luce del sole: prima di tutto, il fotografo notturno non ha fretta. Infatti, per poter registrare su pellicola o memoria le luci più deboli delle stelle o di quelle della città, bisogna necessariamente affidarsi a lunghi tempi di esposizione.

Quasi mai l'otturatore della fotocamera rimarrà aperto per un tempo inferiore al secondo, anzi quasi sempre ci si trova davanti alla necessità di mantenere aperto l'otturatore per decine di secondi, per non pensare poi alle situazioni più critiche nelle quali il tempo di esposizione supererà abbondantemente il minuto. Per questo, si rivelano inutili le pellicole di alta sensibilità o le impostazioni  ISO alte nelle fotocamere digitali (800, 1600 o anche 3200 ISO), visto che nella maggior parte dei casi, i soggetti da fotografare sono assolutamente immobili e quindi la scelta di un tempo d'otturazione breve è superfluo.

Invece, l'uso di una pellicola (negativa o diapositiva) e di un'impostazione a bassa sensibilità (100 o 200 ISO), permette di ottenere un'immagine molto più valida sotto il profilo cromatico, in cui saranno presenti molte, per non dire tutte, quelle delicate sfumature di colore, che solo la notte sa regalare. 

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